Il Capodanno è una fra le feste più antiche ed amate. Diversi anni fa questa ricorrenza non cadeva fra il 31 dicembre e il 1 gennaio, l’adozione di queste date si deve infatti ai romani, con l’introduzione del calendario giuliano, anche se il capodanno esiste da tantissimi secoli. Secondo la leggenda furono i babilonesi più di 4000 anni fa ad iniziare a festeggiare questa festa che indicava la prima luna nuova subito dopo l’equinozio di primavera.
La data del 31 dicembre venne introdotta con l’invenzione, nel 46 a.C., del calendario giuliano, voluto da Giulio Cesare. Questo calendario riprendeva e modificava il calendario egizio con l’inserimento del 1 gennaio come data di inizio dell’anno (in sostituzione del 1 marzo). Nel 1582 anche questo calendario venne sostituito con il calendario gregoriano grazie alla bolla papale Inter Gravissimas di papa Gregorio XIII, da cui prende il nome.
Il calendario gregoriano stabilì il 31 dicembre come data di capodanno, dichiarando illegittime tutte le altre tradizioni. I celti ad esempio festeggiavano il Capodanno nella notte fra il 31 ottobre e il 1° di novembre, per celebrare il momento in cui la terra si preparava a tornare a regalare i suoi frutti. In alcuni paesi della Calabria e della Puglia invece si festeggiava il capodanno il 1 Settembre, in base al calendario bizantino. In Inghilterra e Irlanda questa festività veniva celebrata nella data dell’incarnazione, il 25 marzo, mentre in Francia coincideva con la domenica di Pasqua. Fino al 1600 infine la Spagna ha mantenuto il giorno di Natale come data di capodanno. Per porre fine a tutte queste differenze, che persistevano anche dopo l’introduzione del calendario gregoriano, il Papa Innocenzo XII nel 1691 decretò che in Italia il capodanno iniziasse il 1 gennaio, il giorno della Circoncisione.
Ancora oggi però nel resto del mondo sono diverse le date utilizzate per indicare l’inizio e la fine dell’anno. I cinesi ad esempio collocano il capodanno in un giorno fra il 21 gennaio ed il 21 febbraio, ossia nel giorno della seconda luna piena dopo il solstizio d’inverno. Il capodanno islamico invece si festeggia fra fine gennaio e inizio febbraio, il primo giorno del mese di Muharram. In Iran l’inizio dell’anno corrisponde all’equinozio di primavera, mentre i paesi del sud est asiatico hanno scelto una data tra il 13 e il 15 aprile. A settembre infine gli ebrei festeggiano il capodanno ebraico, che cade nello stesso periodo di quello etiopico. Gli ultimi a festeggiare sono gli Indù, che collocano il capodanno a metà novembre.
Il Capodanno solitamente è legato ad una serie di tradizioni e gesti scaramantici tipici di questa festa. In Italia ad esempio è tradizione mangiare le lenticchie e indossare della biancheria intima nuova oppure rossa. Inoltre è d’obbligo baciarsi sotto il vischio e buttare dalla finestra le cose vecchie. In Giappone invece si beve il sakè e tutti insieme si ascoltano i colpi di gong che annunciano l’arrivo del nuovo anno. In Russia invece è usanza aprire la porta di casa al dodicesimo rintocco della mezzanotte in modo da far entrare l’anno nuovo. In diversi paesi dell’America Latina si bruciano dei pupazzi di cartapesta per eliminare gli spiriti maligni, mentre in Spagna alla mezzanotte si mangiano 12 chicchi d’uva.